Arte, tradizioni e artigianato

La storia di Ploaghe

la storia di ploaghe ha avuto origine nella lontana epoca prenuragica ed è proseguita attraverso il paese romano di plebium e le lotte medievali tra giudicato di arborea e aragonesi. Il suo antico ruolo di sede vescovile è dimostrato dalle numerose chiese di pregio artistico

Ploaghe ha una storia antichissima: il suo territorio era abitato già in epoca prenuragica e nuragica, come dimostrato da numerosi nuraghi e dall’antico abitato di Trabine, presso Truvine. Durante l’epoca della dominazione romana sorgeva, presso l’odierna Ploaghe, un insediamento denominato Plubium che venne raso al suolo dai Vandali nel V secolo d.C., ma fu ricostruito poco distante con il nome di Ploraka, poi ribattezzato Plovake.

Durante l’alto medioevo il paese fu parte della curatoria di Florinas nel Giudicato di Torres, poi nel 1259 passò ai Malaspina e all’inizio del Trecento agli Aragonesi. Dopo essere stata coinvolta nel conflitto tra il Giudicato di Arborea e gli Aragonesi, alla vittoria definitiva di quest’ultimi fu affidata al barone Serafino di Montagnans e poi agli Aymerich, finché, nel 1839, fu riscattato dai Savoia. Nel 1795 gli abitanti del paese parteciparono ai sanguinosi moti contro i feudatari, accusati di vessare la popolazione con tasse troppo esose.

A Ploaghe, sede vescovile per lungo tempo, sono presenti nel centro storico chiese di pregio artistico: la parrocchiale di San Pietro apostolo con una tavola del Trecento e un coro ligneo del XVII secolo, la chiesetta di Santa Croce e quella del Rosario, entrambe del Quattrocento, la romanica Sant'Antonio di Salvenero risalente al 1100, che ospita una statua di San Michele. Poco fuori porta fa bella mostra di sé il pittoresco convento di sant’Antonio da Padova, eretto alla metà del Seicento e in ottimo stato di conservazione.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.