Eventi, feste e sagre

Pasqua a Ploaghe

Le celebrazioni della Settimana Santa a Ploaghe (Sassari, Nord Sardegna), dove sono grandi protagoniste le 2 confraternite locali

Non è che vi siano particolarità nelle cerimonie della Settimana Santa in Sardegna. Ma è il clima, il retroterra culturale a far da padrone al momento, a mettere insieme tradizioni sarde con quelle spagnole, con quelle piemontesi. E non è una novità, allora, che per la Pasqua a Ploaghe, il Giovedì Santo sia quello chiamato in "Coena Domini", quando il parroco della chiesa di San Pietro laverà i piedi ai fedeli delle due Confraternite che orbitano nell'ambito della Parrocchia, quella del Rosario e della Santa Croce.

La particolarità spunta fuori a Mezzogiorno del Venerdì Santo quando, sempre nella chiesa di San Pietro, il simulacro del Cristo viene crocifisso in una cerimonia che suggestivamente viene chiamata dell'"ingravamentu", insomma della crocifissione. Seguirà poi la cerimonia "des'isgravamentu", della calata dalla Santa Croce, con tanto di simulazione con i raffiguranti di Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea, vestiti con abiti d'epoca, che depongono il simulacro di Gesù nella lettiga, per dare via poi alla processione del "Cristo Morto", che sfilerà per il paese, accompagnata dalle confraternite in costume con le litanie, che creano un'atmosfera di scoramento e dolore, propria di quel momento liturgico.

La destinazione della processione è la chiesa di Santa Croce, dove i «fedeli fino al Sabato Santo portano il loro omaggio al Cristo Morto». Ma è la Domenica di Pasqua, oltre al grande mistero della Resurrezione, a focalizzare la peculiarità del rito di Ploaghe: "s’incontru", quando i due simulacri, del Cristo Risorto e della Madonna, portati dai membri delle Confraternite locali, si incontrano, appunto, tingendo di umano, come l'amore della Mamma per il Figlio, un momento davvero soprannaturale.

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